Nasce il Caffe’

Tostatura – Miscela – Macinatura

Consumo

 

Nasce il caffè

La scoperta della pianta del caffè risale secondo gli storici al XII secolo d.C., nella zona di Kaffa, l’attuale Etiopia, dove un gruppo di monaci eremiti, dediti all’agricoltura e alla pastorizia, notarono che le loro capre, nutrendosi delle bacche di una pianta sempreverde, diventavano irrequiete al punto di non riuscire a dormire.

Fu così che raccolsero i frutti di quell’arbusto per mangiarli e/o farne delle tisane dall’effetto stimolante che li aiutava a rimanere svegli nelle ore notturne di preghiera.L’ingresso nel mondo arabo fu opera degli schiavi deportati dall’attuale Sudan allo Yemen, poiché avevano preso l’abitudine di bere la bevanda ottenuta dalle bacche per reggere l’intenso sforzo dei loro lavori.

Pare che la pianta del caffè iniziò ad essere coltivata dal XV sec. d.C. nella regione dello Yemen. Come conseguente diffusione il caffè approdò nel porto di Mocha in Arabia, luogo di passaggio per raggiungere via mare La Mecca, che era uno dei punti strategici del commercio arabo; questa città deteneva il potere economico e pertanto fu qui che nacquero i primi Caffè, locande dove si gustava questa bevanda stimolante.
Nonostante gli Arabi, tentassero d’impedire l’esportazione e la produzione fuori dallo Yemen, gli Olandesi, potenti commercianti d’Europa, riuscirono a portare la pianta del caffè inizialmente in patria, dove la coltivarono nelle serre a causa del differente clima, e in seguito in India, nelle colonie di Malbar e Java, l’attuale Indonesia.

Oggi l’Indonesia è il quarto Paese nel mondo esportatore di caffè.

In Europa il caffè fu importato dai mercanti veneziani nel 1615.Nel 1688 il caffè approdò anche nel Nuovo Mondo grazie agli olandesi.
L’America centrale e meridionale, al giorno d’oggi vantano di essere le regioni di maggiore produzione. Attualmente le piantagioni di caffè si estendono anche sulle Blue Mountains (Jamaica) dove viene prodotto il caffè più pregiato sul mercato mondiale.

 

  

Classificazione Geografica

La pianta del caffè cresce sia nelle zone tropicali che equatoriali della Terra. Ogni tipo di pianta richiede specifiche condizioni ambientali per la coltivazione intensiva destinata al commercio: temperatura, altitudine, precipitazioni e condizioni atmosferiche incidono notevolmente sulla produttività delle coltivazioni. Nel 1700 il naturalista Linneo inserì la pianta del caffè nella famiglia delle Rubiacee all’interno del suo sistema di classificazione, tutt’ora in vigore nel mondo scientifico. La famiglia delle Rubiacee comprende ben 4500 varietà, tra le quali ben 60 generi sono denominati “coffea”. Solo 4 speci però sono utili al consumo umano:

-La Coffea Arabica

-La Coffea Robusta

-La Coffea Iberica

-La Coffea Excelsa

Di queste sono solo le prime due ad essere maggiormente coltivate e quindi commercialmente più note.

La vita del chicco

Semina:  Nelle zone tropicali la coltivazione avviene in campi esposti al sole per utilizzare al massimo l’irradiazione solare. L’alternanza di stagioni e l’assenza di umidità, assicurano condizioni climatiche per una crescita ottimale.Nelle zone equatoriali le piantagioni sono ombrose: le piante del caffè vengono piantate all’ombra di alti alberi.Dopo due o tre anni dalla semina la pianta comincia a fiorire, producendo un frutto simile alla ciliegia chiamato drupa. La drupa contiene due semi, detti chicchi e protetti da una sottile membrana chiamata pergamino. A volte una drupa può contenere tre chicchi o uno solo. In questi casi viene chiamato Caffè perla o caracolito.

Raccolta:  Avviene a piena maturazione del frutto e può essere effettuata in due modi: Picking: La raccolta avviene in modo manuale: i frutti vengono scelti uno ad uno. Il raccolto è, grazie a questo metodo, di ottima qualità, ma è molto costoso perché impiega molta manodopera. Stripping: Questo metodo di raccolta si effettua scuotendo il ramo con apposite macchine e raccogliendo tutti i frutti.

Estrazione:  Si procede all’estrazione dei chicchi dalle drupe, eliminando la polpa e la pellicola di rivestimento (pergamino) e si ottiene così il caffè verde. La decorticazione avviene secondo due sistemi: Metodo a umido: I frutti vengono spolpati con dei macchinari. I semi vengono lasciati fermentare immersi in una soluzione acquosa per circa 24 ore, in modo che si liberino dal pergamino. Con questo metodo si ottengono i caffè lavati. L’asciugatura avviene per esposizione al sole per 3 giorni o in modo artificiale in essiccatoi. Metodo a secco:Le drupe vengono asciugate sotto il sole per circa 14 giorni, disposte su di una superficie pulita di mattoni, terra o cemento. Una volta essiccati, i chicchi vengono puliti dai residui di polpa e dal pergamino.

Selezione:  I chicchi del caffè vengono passati al setaccio per essere selezionati in base alle loro dimensioni: vengono cioè calibrati; il caffè crudo si differenzia così in diversi tipi: a grana grossa, a grana media, a grana fine e caracolito.Dopo la setacciatura il caffè crudo viene conservato in sacchi di juta, ad una temperatura non oltre i 35° ed in un ambiente di umidità non superiore al 75% c.ca.